Venerdì 10 Novembre, a Bari Mobilitazione delle Organizzazioni sindacali dei medici per la sicurezza e l’autonomia della professione

46GB1_1.t2 Limitato dialogo con la politica e i vertici dell’amministrazione sanitaria, atti adottati unilateralmente, de-finanziamento, carenze di personale e insicurezza, limitazione dell’autonomia e della libertà del medico, disumanizzazione del servizio sanitario.

Data:
5 Novembre 2017

Venerdì 10 Novembre, a Bari Mobilitazione delle Organizzazioni sindacali dei medici per la sicurezza e l’autonomia della professione

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Limitato dialogo con la politica e i vertici dell’amministrazione sanitaria, atti adottati unilateralmente, de-finanziamento, carenze di personale e insicurezza, limitazione dell’autonomia e della libertà del medico, disumanizzazione del servizio sanitario.

È quanto lamentano in modo compatto tutte le organizzazioni sindacali del mondo medico che si sono incontrate a Bari, riunendo convenzionati, ospedalieri e specialisti convenzionati e branche a visita e accreditati. In quella sede le OO.SS. hanno deciso di indire una mobilitazione generale della categoria il prossimo venerdì 10 Novembre a Bari dalle ore 13.00 alle ore 17.00.

La mobilitazione dei medici partirà con un corteo, al quale sono stai invitati a partecipare i cittadini, a partenza dal Policlinico di Bari per giungere in Via Capruzzi, nei pressi del palazzo del Consiglio regionale;

La manifestazione si concluderà nella sala convegni dell’Hotel Excelsior dove saranno presenti leader sindacali nazionali e regionali dei Sindacati Medici.

Tutti i rappresentanti sindacali hanno evidenziato la limitata interlocuzione con la politica sui temi fondanti della sanità regionale e soprattutto sulle scelte sino ad oggi intraprese, che si sono spesso concretizzate nell’adozione unilaterale di atti regionali con conseguenze pesanti sull’esercizio quotidiano della professione.

Molte di queste scelte – denunciano le organizzazioni sindacali dei medici – stanno portando ad una “medicina amministrata” che finirà per limitare fortemente l’autonomia e il diritto di esercitare secondo scienza e coscienza la professione medica. I medici oggi sono costretti da sistemi informatici – con buona pace dell’umanizzazione del nostro servizio sanitario regionale e dell’efficacia del sistema di cura – a dover aderire a scelte terapeutiche in linea con algoritmi che non possono, per loro natura, tener conto di tutte le variabili cliniche presentate dai pazienti. Tutto questo è aggravato da un de-finanziamento che ha già provocato una gravissima carenza di personale medico e di strumenti, oltre ad un mancato rispetto di molte norme. La non ottemperanza di diversi obblighi in tema di sicurezza sul lavoro, per esempio, mettono in pericolo medici e cittadini, anche per lo stato di degrado in cui versano molte delle strutture territoriali ed ospedaliere della Regione.

I medici rivendicano il diritto di lavorare serenamente ed in sicurezza per la tutela della salute del cittadino in un sistema sanitario che deve continuare ad essere universale, equo e solidale. Sulla sostenibilità del sistema sono pronti a fare la propria parte, a patto che si riattivi l’indispensabile confronto tra le parti, si inverta la tendenza al de-finanziamento del SSR e si avvii una stagione di riforme tese soprattutto a colmare quel divario finanziario, strutturale e soprattutto di diritto alla salute che penalizza i cittadini del sud rispetto a quelli residenti nelle regioni del nord.

Per questo le OO.SS., nel rigettare ogni tentativo di limitare l’esercizio della professione, riaffermano la necessità del dialogo tra la politica e gli operatori della sanità, che sinora hanno consentito, grazie al loro impegno e alla loro dedizione, la tenuta del SSR.

Le OO.SS ritengono non più procrastinabili le risposte in tema di sicurezza per i medici e i cittadini. Le continue aggressioni, soprattutto nei confronti delle donne medico, la mancanza di risposte alle continue denunce, l’assenza di iniziative tese a proporre soluzioni per chi ogni giorno e ogni notte è costretto a svolgere la professione in condizioni organizzative e psicologiche di assoluta insicurezza hanno indotto le OOSS a indire una giornata di mobilitazione per denunciare il livello di intollerabile inerzia raggiunto sul versante sicurezza in una regione che ha già visto la classe medica pagare un prezzo altissimo in vite umane, con gli omicidi delle dottoresse Maria Monteduro di Gagliano del Capo e Paola Labriola a Bari.

Le OO.SS. invitano tutti i medici ed i cittadini a manifestare per la sicurezza sui posti di lavoro e  per l’autonomia e l’indipendenza della professione VENERDI’ 10 NOVEMBRE 2017 dalle ore 13.00 alle ore 17.00 in VIA CAPRUZZI, nei pressi del palazzo del Consiglio Regionale.

Le OOSS firmatarie del presente appello si costituiscono in coordinamento permanente al fine di rappresentare ad ogni livello istituzionale le proprie rivendicazioni e proposte.

AAROI – ANAAO ASSOMED – BRANCHE A VISITA E ACCREDITATI – CIMO – CISL MEDICI – FASSID – FIMMG – SBV – SMI – SUMAI – UIL MEDICI – USSMO

Ultimo aggiornamento

5 Novembre 2017, 18:49