La Politica Sanitaria che non c’è.

ospedale-corsia-2 Se fosse semplice il Governo della Sanità, basterebbe un semplice ragioniere.

Data:
19 Gennaio 2016

La Politica Sanitaria che non c’è.

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Se fosse semplice il Governo della Sanità, basterebbe un semplice ragioniere.

Taglio qui, aggiungo là, l’importante è, come diceva Totò, che la “Somma faccia il totale”.

Purtroppo non è cosi!

La Sanità è un sistema complesso che deve essere amministrato con oculatezza e competenza.

Non siamo un Sindacato che vuole proteggere interessi o orticelli, al centro del nostro pensiero c’è la persona che si rivolge al medico e, intorno a questo “credo” abbiamo costruito il nostro agire.

Allora noi non contesteremo mai la chiusura di ospedali scarsamente produttivi o reparti che non garantiscono nei numeri l’efficienza nè la non conferma di Primari non all’altezza del ruolo.

Contestiamo il fatto che nella distribuzione dei posti letto negli ospedali non si tenga conto delle necessità delle persone statisticamente provate. Leggiamo in questi giorni di un superaffollamento delle strutture ospedaliere con stanze occupate da molte barelle ed a rischio di collasso.

E’ facile dire che la colpa è della chiusura degli ospedali in periferia ed evitare di trovare correttivi al problema. Invece è questo il momento di porvi rimedio. Ora che il presidente Emiliano sta ridisegnando la geografia sanitaria della regione.

Qual è il metro che sta usando nella rimodulazione dei posti letto?

Con che criterio si assegnano i posti ed il personale sanitario?

Normalmente quando si fa una ristrutturazione si pongono delle basi certe. Noi di queste basi certe non abbiamo sentito parlare.

Esiste un dato incontrovertibile ed è quello dato dalle S.D.O. (Schede di dimissione ospedaliera).Su quelle cartelle c’è tutta la storia dell’intervento sanitario ottenuto durante il ricovero da ogni singolo paziente.

Noi crediamo che si debba partire da questo per fare una corretta distribuzione dei posti letto e delle unità operative che devono restare aperte o essere chiuse. Dalle SDO si evince la tipologia dei ricoveri e la complessità degli interventi. Da lì si può pesare ogni singolo ospedale o unità operativa.

Noi chiediamo regole chiare al presidente Emiliano e, possibilmente, condivise con gli operatori sanitari.

Si era anche parlato in periodo pre elettorale di un Consiglio Sanitario Regionale che avrebbe affiancato l’Istituzione regionale come organo consultivo nella fase di organizzazione del sistema e per quanto altro necessario. Di questa cosa non ne abbiamo più sentito parlare.

Né  sembra valere l’ipotesi (mai presa in considerazione) di un coinvolgimento delle organizzazioni che si occupano sanità, dalle Istituzioni ordinistiche ai Sindacati nella fase di stesura del Piano di Riordino.

Noi USSMO, al momento,  siamo molto critici e preoccupati su questo modo di fare.

Stiamo vedendo una Sanità” ingessata” che dalla Elezione del Presidente Emiliano non ha prodotto alcun risultato evidente.

Siamo in attesa di capire come l’assessore Emiliano vuol far lasciare alla Puglia le posizioni di fondo nel panorama sanitario nazionale.

Dr Franco Lavalle

Bari, 19.01.2016                                                                                   Segretario Regionale USSMO

Ultimo aggiornamento

19 Gennaio 2016, 21:35