Adesione del 75% allo sciopero. Ora il Governo deve ascoltarci. Previste anche altre due giornate di sciopero in gennaio.

              COMUNICATO STAMPA del 17/12/2015 IMG_0833       Grande successo dello sciopero dei Medici che ha visto il coinvolgimento unitario della categoria.

Data:
18 Dicembre 2015

Adesione del 75% allo sciopero. Ora il Governo deve ascoltarci. Previste anche altre due giornate di sciopero in gennaio.

              COMUNICATO STAMPA del 17/12/2015

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Grande successo dello sciopero dei Medici che ha visto il coinvolgimento unitario della categoria.
Con un Ssn alla deriva il Governo non può non ascoltare i medici e deve mettere la sanità in cima all’agenda politica.
E’ stato uno sciopero non per i medici ma per i cittadini in difesa del Sistema Sanitario universalistico e solidale.
Purtroppo come tutti gli scioperi vi sono stati disagi per la popolazione.
Sarebbero saltati 40mila interventi chirurgici programmati e centinaia di migliaia di visite e prestazioni di laboratorio.
Questo sciopero ha una grande valenza politica perché i medici hanno voluto dire basta ad una politica che sta portando alla disintegrazione del Ssn con rischi per la tutela della salute dei cittadini e che dimostra scarsa attenzione alle fragilità ed alle cronicità.
Questo messaggio è stato molto ben compreso dalla gente tant’è che molti hanno supportato con messaggi o di persona le manifestazioni ovunque presenti.
L’insufficienza delle risorse destinate alla sanità rende sempre più difficile il lavoro del medico limitato nella sua attività di diagnosi e cura delle malattie, nell’opera di prevenzione e nel follow up delle cronicità e delle fragilità. In questo modo non si fa altro che spingere il cittadino a rivolgersi con sempre maggiore frequenza alla sanità privata, con la fiorente crescita delle mutue accessorie, con un incremento della spesa “out of pocket” per non sottostare alle lunghe liste di attesa ormai consuetudine consolidata. Mentre è crescente il numero dei cittadini, indigenti ed anziani, che rinuncia alle cure perché non in grado di sostenere neppure i ticket per esami e medicine.
Inoltre, la riduzione delle risorse in sanità va di pari passo con il peggioramento della qualità della vita, l’aumento di malattie, della mortalità infantile, dell’accorciamento della vita media. Sono risultanze statistiche inequivocabili.
A tutto questo va aggiunto il fatto che c’è sempre meno personale medico in attività specie negli ospedali.
Il blocco del turnover ha portato ad un impoverimento della popolazione dei medici che devono sottoporsi a turni massacranti pur di far funzionare l’assistenza sanitaria. Questo “tour de force” che vede il medico quotidianamente impegnato ed in affanno, non è sfuggito al controllo dell’Europa che ha ammonito l’Italia ad uniformarsi a quelli che sono gli standard lavorativi dei medici.
Tutto ciò dovrebbe portare ad assunzioni che, stante l’impossibilità di portare avanti i reparti, verrebbero attuate all’inizio del 2016. Si tratta di una vicenda inelubile e che va trattata con grande attenzione ed urgenza. La speranza che le Regioni si adeguino al più presto migliorando gli organici in tutte le U.O.
Lo stesso dicasi per l’avvio della contrattazione visto che il CCNL è fermo da ormai 7 anni mentre tutto quanto ruota intorno alla professione medica si muove rapidamente.
La Sanità pubblica va difesa con atti certi e non più a parole. Vedremo, a breve, se tutto questo rientra nei programmi della politica.
Intanto saranno programmate due giornate di sciopero a gennaio 2016 per dar forza alla nostra azione.

Dr Franco Lavalle
Segretario Regionale USSMO


Ultimo aggiornamento

18 Dicembre 2015, 20:45