10 anni senza contratto !
Sono 10 anni che non riusciamo a migliorare la nostra posizione.
Nessun finanziamento aggiuntivo per il rinnovo del nostro contratto di lavoro. Così non si può andare avanti. Non c’è alcuna volontà di risolvere la nostra annosa questione.
Per il Ssn c'è solo il miliardo in più già previsto dal precedente Governo e che era già allora ritenuto insufficiente da tutti. Si continua ad attuare il definanziamento del sistema sanitario continuando a fare cassa sulla salute della gente e sul lavoro degli operatori. Un finanziamento sempre più risicato che avrebbe invece bisogno almeno di un sostanziale incremento, minimo un miliardo di euro, per mantenere in vita un decoroso Ssn.
I medici ospedalieri non possono più tollerare questa ghettizzazione, essendo ormai gli unici senza un regolare rinnovo contrattuale. Né possono accontentarsi delle briciole che sono state messe in campo per poter chiudere la questione.
Le stesse Regioni non garantiscono le risorse di competenze.
Allora non ci resta che protestare in modo eclatante ed iniziare una serie di scioperi che facciano comprendere a pieno lo stato di malessere della categoria.
Inizieremo a novembre con il 9 ed il 23 e poi si vedrà cosa ci costringeranno ancora a fare.
Problema Liste di Attesa: Ancora una volta la Politica scarica la colpa sui medici.
E’ di oggi la notizia che il Consigliere Regionale Amati ha depositato ieri una proposta di legge per sospendere l’attività intramoenia dei medici quando le liste di attesa sono lunghe, significando, di fatto, che se le liste di attesa sono lunghe la colpa è dei medici.
Bel modo di lavarsi le mani per quello che invece è un problema che la politica non vuole affrontare nei giusti modi perché è più semplice additare l’untore che invece untore non è.
Il Sindacato USSMO non può permettere che queste valutazioni danneggino l’immagine dei medici che invece sono vittime incolpevoli di questa situazione e per la quale spesso subiscono violenze
Da anni andiamo dicendo a tutti gli Assessori alla Sanità ed a tutti quelli che vogliono risolvere il problema Liste di Attesa, non ultimo recentemente al Presidente Emiliano, che le liste non scompaiono con i proclami, ma con atti sostanziali. E’ inutile dare la colpa ai medici perché il problema è in tutt’altra parte.
La causa delle liste di attesa è legata alla carenza dei medici nelle struttura, carenza dovuta al blocco del turnover che da ormai quasi un ventennio vige nella nostra Regione.
La Gente deve sapere che i medici che vanno in pensione non vengono sostituiti con lo scopo di operare risparmi sulla spesa pubblica e quelli rimasti nei reparti, in verità pochi, non riescono a fare tutto nelle ore lavorative contrattuali. Per meglio far capire alla gente, perché altrimenti si dicono parole solo per fare demagogia, i medici in servizio devono garantire le guardie, le visite nei reparti, le sale operatorie, gli ambulatori ed in più tutto il lavoro burocratico che, tanto per gradire, ha caricato il lavoro del medico.
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ESITO MANIFESTAZIONE “NOI CI METTIAMO LA FACCIA”
Siamo molto soddisfatti dell’esito della Manifestazione “Noi ci Mettiamo la Facci” che si è svolta oggi presso l’Ordine dei Medici di Bari, manifestazione promossa da USSMO ed alla quale hanno aderito anche i Sindacati Cisl Medici, SMI, i Giovani Medici e che ha visto anche la presenza del Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari dottor Filippo Anelli.
Alla Manifestazione hanno partecipato alcune Associazioni dei Malati e Cittadini che hanno inteso non solo appoggiare l’azione di protesta dei medici, ma confrontarsi anche con noi su quelle che sono le maggiori problematiche che scaturiscono da un Sistema Sanitario che garantisce ogni anno sempre meno risorse per i malati e le loro cure.
La Manifestazione era inserita nella giornata di Sciopero Nazionale indetto da tutti i Sindacati Medici in difesa della Sanità Pubblica e contro il sottofinanziamento del Sist. Sanitario Nazionale.
La Sanità rappresenta ogni anno che passa il bancomat dello Stato Italiano alla quale sottrarre risorse per destinarli ad altri capitoli di spesa.
Nella iniziativa “Noi ci mettiamo la faccia”, nel confronto con i Cittadini e le Associazioni, si è proprio stigmatizzata la crescente difficoltà della presa in carico del paziente cronico, del disabile, della difficoltà di accesso alle cure anche per la crescente povertà che sta interessando anche il ceto medio, l’aumento della spesa “out of pocket” cioè il pagarsi le cure di tasca propria anche per far fronte all’aumento delle liste di attesa. Su quest’ultimo punto USSMO conduce una campagna da molti anni:” le liste si ridurranno solo con le assunzioni, solo quando ci saranno le assunzioni dei medici non sostituiti già da anni”. E delle assunzioni hanno parlato i colleghi rappresentanti dei Giovani Medici che hanno rimarcato come per formare un medico lo Stato spende intorno ai 150 mila euro e poi questo medico viene lasciato al proprio destino, senza possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Si badi bene, non per esubero, perché i medici mancano (almeno 5 mila subito per evitare il collasso del sistema), bensì perché non vengono fatti i concorsi. Giovani professionisti, investimento della Nazione, che vengono regalati ad altre realtà europee perché siamo incapaci di inserirli nei posti di lavoro vacanti.
Noi Medici abbiamo omesso di parlare di un contratto scaduto da otto anni e che, nonostante le sollecitazioni della Suprema Corte, non trovano nella finanziaria attuale risorse per il suo rinnovo.
Il confronto con Associazioni e Cittadini è stato molto bello ed efficace perché si è rinsaldata l’alleanza che da sempre lega il Medico al Paziente. Avere avuto conferma di tutto ciò, avere avuto dalle Persone attestazioni di stima per i molti colleghi che pur scioperando non hanno fatto mancare ai malati il loro apporto negli ambulatori per somministrare le terapie salva vita o in sala operatoria per garantire gli interventi oncologici, ci ha inorgoglito.
Il Medico è una strana creatura, scende in sciopero ma difronte alla sofferenza ed alla malattia fa un passo indietro ed assolve al suo dovere etico.
Ed è forse per questo che alla fine si crea quel vincolo di sangue con i Malati.
Dr Franco Lavalle
Segretario Regionale U.S.S.M.O.